PESCARA – Una proposta che prevede il mantenimento delle competenze relative ai fiumi minori alle province ma con una fase transitoria durante la quale la Regione offrirebbe la consulenza tecnica del genio civile per tutto il periodo necessario alle province per riorganizzare i settori tecnici e l’assegnazione di 1,5 milioni di euro annui per lo svolgimento delle attività manutentive.
È questo il quadro che emerge dopo la riunione svolta questa mattina, presso la sede regionale di Pescara, tra l’Unione delle Province Abruzzesi (Upi Abruzzo), la Regione Abruzzo, e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) per affrontare il tema delle competenze delle aste fluviali di secondo livello, problema rimasto sospeso sin dall’attuazione della legge Delrio nel 2015, che prevedeva il passaggio delle competenze sulle aste fluviali minori dalla Province ai Comuni, i quali hanno sempre rifiutato di svolgere la nuova funzione.
I presidenti delle province abruzzesi si sono riservati di valutare in sede di direttivo Upi la proposta che avrebbe anche il proposito di riordinare il settore, oggi regolato da una miriade di norme non sempre interpretabili univocamente.
“È stato un incontro decisivo ai fini della risoluzione della problematica e sono fiducioso che con il direttivo Upi troveremo la soluzione migliore. Ringrazio particolarmente l’assessore Quaresimale ed il Presidente Marsilio per l’interesse mostrato” ha commentato il presidente Caruso, che recentemente è stato anche nominato vicepresidente dell’unione nazionale delle province italiane.
Al vertice hanno partecipato l’assessore regionale Piero Quaresimale, il direttore Anci Massimo Luciani, il presidente dell’Upi Abruzzo e della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, il presidente della provincia di Pescara Ottavio De Martinis, il vicepresidente della provincia di Chieti Arturo Scopino, l’ingegnere Francesco Ranieri per la provincia di Teramo, l’ingegnere Andrea De Simone ed il responsabile genio civile della provincia di Teramo Giancarlo Misantoni.